Come sicuramente saprete se durante gli ultimi giorni vi siete travestiti da buffoni in maschera per girare per le città ed esporvi così al pubblico ludibrio — una cosa che noi non faremmo mai — è Carnevale!
Oltre al mascheramento, questa festa dalle origini pre-cristiane è caratterizzata da un caotico e temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e morali per dedicarsi allo scherzo e alla dissolutezza (sì, questa descrizione è stata rubata paro paro da Wikipedia), seguito dal periodo di astinenza e digiuno di Quaresima. È quindi con grande spirito di sacrificio ed abnegazione che ci priviamo dei bagordi del Carnevale per presentarvi l'ennesima aggiunta al vostro ricettario.
Col classico tono dell'immigrato che arriva e pretende, Lorenz è stato inamovibile nello scegliere un piatto originario delle sue lontane terre: in questo caso, una zuppa carnevalesca che viene tradizionalmente preparata a Basilea durante i tre giorni tra il lunedì che precede martedì grasso e mercoledì delle ceneri, probabilmente per ritemprare lo stomaco dei partecipanti ai selvaggi eccessi della città. Si tratta effettivamente di un minestrone molto semplice a base di farina abbrustolita. Questo dovrebbe farvi intuire il livello generale delle abilità culinarie elvetiche, insomma...
Gli ingredienti (per 2-3 persone)
- 4 cucchiai di farina,
- 1-2 cipolle tritate finemente,
- Un po' di vino rosso,
- 1 litro di brodo vegetale (acqua e dado),
- 2 cucchiaiate di burro,
- Un po' di formaggio grattugiato (idealmente del Groviera),
- Opzionali spezie varie: sale, pepe, noce moscata...
La preparazione
Come avrete intuito, si tratta di un piatto molto semplice, facile da preparare, ma caldo e denso al tempo stesso per rifocillare allegre comitive in totale stato di ebbrezza. Potrebbe essere definito un piatto “povero”, se non fosse che in Svizzera il reato di povertà è punibile con la morte.

C'è anche da dire che nonostante “il piatto sia molto semplice”, non prestare attenzione alla farina mentre è sulla fiamma può fare in modo che si questa si carbonizzi molto velocemente. Vi avvertiamo inoltre che la farina, una volta carbonizzata irrimediabilmente, diffonde un penetrante odore di pop-corn bruciati che mal si sposa con qualsiasi ricetta e, forse, persino con la vita.
Come potete notare, scriviamo sempre con cognizione di causa e con una certa esperienza quando elenchiamo i vari passi che potete sbagliare durante la preparazione.
Nel frattempo stagliuzzate finemente le cipolle e versatela in una pentola nella quale avrete precedentemente sciolto il burro. Lasciate soffriggere brevemente e poi aggiungete lentamente la farina tostata, mescolando.
Il risultato sarà, nella migliore delle ipotesi, un composto di cipolle bruciacchiate ed impanate, con un aberrante odore di incendio nell'aria.

Questa è la classica occasione d'oro per liberarvi di vini che vi si sono accumulati in giro per casa e che non avete il coraggio di consumare direttamente.
Fate cuocere la zuppa per mezz'ora circa, assaggiando ed aggiungendo sale, pepe ed altre spezie a piacimento.
In tavola
Prima di servire, disponete lo stemma di Basilea sul tavolo e mettetevi nello spirito d'animo giusto per celebrare questo melting-pot germanico-franco-elvetico.
Va specificato però che Lorenz, nonostante abbia ostentato esperienza e sicurezza durante la preparazione, ha visto Basilea al più mezza volta (in cartolina, per di più).
La musica
La città di Basilea non è solo nota per le sue ricette dal sapore discutibile ed il Carnevale scatenato (detto “Fasnacht”), ma anche per la sua famosa compagnia di tamburini estremamente scenografici: il “Top Secret drum corps”. Di seguito una loro spettacolare esibizione proprio a Basilea, dove indossano la livrea della città (gli originalissimi colori nero e bianco):
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