Ormai siamo decisi a non lasciarvi per più di un paio di giorni senza una nostra nuova, strepitosa ricetta. Per cui si prosegue senza sosta: stavolta andiamo a presentare un classico tortino al cioccolato, detto “flan”, che mantiene un cuore di cioccolata liquida al suo interno e va servito caldo.
Il tutto sarà accompagnato da un semifreddo alla pera, che ha la confortante proprietà di poter estinguere i bollori della vostra bocca quando avrete addentato il vostro flan ustionante.
Una nota a margine in merito alla particolare data odierna: il 12 Febbraio è stato scelto come International Darwin Day per celebrare il noto naturalista inglese. Beh, non sappiamo se Darwin sapesse cucinare o meno (ma essendo inglese le probabilità che sapesse preparare qualcosa di non disgustoso sono piuttosto basse), tuttavia siamo sicuri che avrebbe apprezzato il nostro dessert!
Ed una ulteriore nota va fatta in merito allo chef di oggi: Lukas. Legato inspiegabilmente a Lorenz in maniera biologica, proprio in virtù di quanto descritto da Darwin nei suoi scritti ne condivide in qualche modo la scempiaggine e l'interesse per la cucina. La ricetta è stata fotografata in una casa elvetica (uno chalet ovviamente), dove è risaputo che l'evoluzione non sia mai giunta o che comunque non abbia concluso il suo operato, dando origine a strani ominidi come i vostri due cuochi che possono essere a volte avvistati su suolo italico.
Ingredienti
Per circa 8 flan:
- 150g di burro,
- 4 uova,
- 150g di cioccolato fondente,
- 80g di farina,
- 70g di zucchero.
Per il semifreddo alla pera (4-5 porzioni):
- 400g di pere,
- 200ml di panna da montare (non zuccherata),
- 100g di zucchero di canna,
- Succo di limone (opzionale).

Preparazione del semifreddo alla pera
Il semifreddo va preparato circa 3 ore prima dei flan. Mentre i tortini dovrebbero essere preparati sul momento in modo da poter essere serviti ancora fumanti, direttamente dal forno, il semifreddo deve rimanere un po' di tempo in surgelatore per poter cristallizzare.
Premettiamo che gran parte delle istruzioni faranno riferimento a questioni evoluzionistiche senza alcun senso e senza alcun nesso con la ricetta in sé.

Durante questa operazione siamo sicuri che i vostri pensieri torneranno indietro all'inizio dei tempi, quando l'Homo Habilis riuscì a padroneggiare la produzione e l'utilizzo degli utensili (tra cui sicuramente anche la grattugia). Mentre sarete assorti nei vostri pensieri, non dimenticatevi di cospargere i pezzi di pera con un po' di succo di limone per evitare che si trasformino rapidamente quanto inesorabilmente in una poltiglia marroncina.
Una volta pronta la frutta, potete passare a montare la panna.

Quando la panna si sarà fatta sufficientemente densa, aggiungete semplicemente lo zucchero e le parti grattugiate di pera. Continuate a montare ed a mescolare il composto.

Reprimete i vostri istinti primordiali che vi vorrebbero far consumare la dolce panna e riponete il tutto in surgelatore.
Ricordatevi di controllare ogni tanto e mescolare il semifreddo mentre è in surgelatore, per fare in modo che i liquidi non si depositino sul fondo.
Preparazione dei flan
Ora che ci siamo liberati del sano preparato di frutta, è possibile dedicarci finalmente a ciò che millenni di selezione naturale ci hanno spinto ad apprezzare: la cioccolata in tutte le sue varianti!
È possibile preparare il composto cioccolatoso in anticipo per poi conservarlo in frigo (si dovrebbe mantenere anche per alcuni giorni senza grossi danni, se non al vostro equilibrio intestinale). L'importante è che il flan venga poi cotto a pochi minuti dall'essere consumato.
Sciogliete in qualche modo i due elementi. Normalmente si potrebbe riscaldare a bagnomaria il recipiente, ma visto che ci siamo evoluti per poter usare nuovi strumenti anche più complessi, è possibile utilizzare il forno a microonde (lo so, lo so, i collegamenti tra questa ricetta e Darwin fanno sempre più pena).
Buttate tutto nel vostro forno di fiducia ed aspettatene pazientemente lo scioglimento completo.
Siccome il burro non ci bastava, è opportuno peggiorare la ricetta dal punto di vista nutrizionale versando le uova e lo zucchero in una pentola.
La predilezione del tutto umana al consumo di cibi ultra-calorici è probabilmente dovuta all'evoluzione dell'uomo in ambienti pericolosi e con scarsità di risorse facilmente disponibili, andando quindi a favorire l'acquisizione indiscriminata di zuccheri e calorie quando possibile. Questa ricetta è quindi un facile modo per verificare questa teoria scientifica e/o per scovare infiltrati non umani negli invitati della vostra cena (sono gli stessi che vanno mentendo in giro, affermando che “in realtà non mi piace la cioccolata”, una cosa ovviamente assurda). Infine, questa spiegazione è anche una validissima scusa per giustificare fallimenti nel mantenere la propria dieta.

Fatto questo, aggiungete il composto di cioccolato e burro alle uova.




Le formine così preparate possono essere conservate in frigo fino al momento della preparazione. Quando intendete consumare il dessert, riscaldate il forno a 200°C.
Aspettate dai 10 ai 15 minuti, a seconda della potenza del vostro forno. Potete controllare il grado di cottura facendo esotiche divinazioni con le interiora dei piccioni oppure utilizzando un lungo spillo per perforare uno dei flan (ovviamente consigliamo il primo metodo che, sebbene più impreciso, è molto più divertente).
Per prepararvi al meglio, conviene fare dei test con il forno utilizzando un solo tortino. Verificate la cottura dopo un certo numero di minuti e tagliatelo. In questo modo potrete determinare con esattezza la durata ideale di cottura.

Servite velocemente capovolgendo il flan ed aggiungendo una cucchiaiata del semifreddo alla pera.

Darwin Day
Mentre consumate i vostri preziosi flan al cioccolato, rivolgete un breve pensiero a Charles Darwin che, con la sua dieta basata su patate e crauti durante i viaggi sul Beagle, sicuramente avrà ardentemente desiderato un dessert come questo.
Per celebrare adeguatamente le scoperte di quest'uomo (che per un motivo o per l'altro, 150 anni dopo, ancora non vengono accettate da buona parte della popolazione terrestre), la famiglia Kloffy si è gentilmente prestata ad una indecorosa quanto terrificante ricostruzione della celebre linea evolutiva in chiave gastronomica, che parte dall'Australopithecus e si conclude con un esemplare di Homo Sapiens Coquus e la scoperta della frusta da cucina.
E per concludere finalmente, un geniale brano dei Pearl Jam. “Do the evolution”, baby!
Leonardo
“Linea gastronomico-evolutiva.”
^_^ Grande… famiglia Klop!
piervincenzo
Gustosa ricetta!!
(post molto divertente :D)
Lorenz
Grazie PV!
Allora, sei ancora negli States? Mi sa che dovremo provare la Cheesecake prima o poi, forse hai trovato qualche ricetta valida… ;)
Giovanni
ahah stupendo, un giorno mi piacerebbe partecipare con qualche ricetta terronica!